Lo scorso 9 settembre sì è tenuto presso l’Assessorato regionale dell’agricoltura della Regione Piemonte il tavolo sulla filiera zootecnica da carne, importante segnale di attenzione delle istituzioni su un settore chiave dell’economia agroalimentare regionale.
Il comparto deve al giorno d’oggi affrontare numerosi problemi legati principalmente alla scarsa remunerazione del prodotto e all’aumento dei costi di produzione a cui sono obbligati gli allevatori. Ad unirsi al rincaro dei costi energetici che già da mesi flagellano l’agricoltura, si aggiungono le criticità legate alla siccità. La poca pioggia ha infatti costretto numerosi allevatori a riorganizzare la gestione delle mandrie con il rischio sempre più concreto, per chi pratica la monticazione (ovvero il pascolo montano), di anticiparne la discesa dall’alpeggio.
Altro problema comune a tutti gli allevamenti è legato all’approvvigionamento di fieno, foraggi e mangimi: oltre ai costi che stanno salendo alle stelle (+100/150 €/t per mais e erba medica), diventa sempre più difficile reperirli sul mercato. Il ridotto numero di sfalci effettuati a causa della siccità sta costringendo gli allevatori ad anticipare l’uso dei foraggi destinati alle scorte invernali.
“La risposta agli stress contingenti sfocerà molto probabilmente con la tendenza nei prossimi mesi di anticipare il macello di alcuni capi di bestiame per tentare di contenere i costi. Molte imprese, tra cui alcune cooperative, stanno meditando la chiusura e questo non ce lo possiamo permettere. Il settore zootecnico sta vedendo una notevole contrazione sia di allevamenti che di capi allevati. Ciò significa non solo perdita di posti di lavoro e reddito, ma anche rischio di abbandono di pascoli e realtà agro-paesaggistiche che distinguono il Piemonte” ha dichiarato il responsabile del settore Agroalimentare di Legacoop Piemonte Simone Murru.
“Nella tempesta che stiamo vivendo, - prosegue - è assolutamente necessario investire per creare e accrescere le filiere, per consolidare l’esistente e rafforzare il ruolo degli allevatori che da queste possono solo trarre vantaggio. La cooperazione, in questo senso, risulta essere uno strumento fondamentale per aggregare le piccole/medie realtà e costituire imprese più stabili aggregando le produzioni in modo da avere più potere sulla determinazione del prezzo. È fondamentale inoltre sostenere gli allevatori con misure di sostegno al fine di attutire le spese energetiche e i rincari delle materie prime e riconoscere il giusto valore e la giusta marginalità alle produzioni garantendo ad ogni operatore della filiera il giusto compenso”.
“Ci auguriamo che questo Tavolo sia un concreto strumento per analizzare la situazione del comparto in modo da intraprendere percorsi di tutela e sviluppo per il settore zootecnico da carne” conclude Murru.