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Voci Erranti: tra teatro, biscotti e orto la cooperativa sociale dà voce a chi non ne ha

Voci Erranti: tra teatro, biscotti e orto la cooperativa sociale dà voce a chi non ne ha

Hanno scelto il nome Voci Erranti non a caso: il loro obiettivo è dare voce alle persone che vivono ai margini. E così hanno fatto per tanti anni, quasi 17, come associazione, prima di diventare cooperativa sociale di produzione e lavoro che opera nel territorio di Saluzzo, nel cuneese.

Come spiega Grazie Isoardi: “Siamo nati nell'anno 2000 con un progetto teatrale con i malati dell'ex ospedale psichiatrico di Racconigi ed approdati nel carcere di Saluzzo, incontrando e operando sempre con quelle persone che, per diversi motivi, la società "scarta". Dopo 17 anni di attività associativa abbiamo deciso di diventare cooperativa perchè, nel frattempo, era cresciuta la necessità di creare opportunità lavorative per le persone che incontravamo sul territorio. Insomma, per noi era diventato fondamentale dare un contributo concreto, sviluppare e cooperare con le realtà con cui si era collaborato: in pratica è stato un passaggio naturale dall'impegno culturale a quello lavorativo”.

Da qui la scelta dei 10 soci di abbracciare la forma dell’impresa cooperativa con cui realizzare progetti in ambito educativo e di inserimento lavorativo. “I margini e le periferie sono la nostra identità culturale e sociale – spiega ancora Isoardi - la sfida quotidiana che ci stimola e ci rimotiva nei momenti di crisi. E’ un processo molto interessante ed umanamente ricco poter scoprire le potenzialità, capacità e i valori che sono presenti in coloro che hanno avuto percorsi di vita difficili. Ci interessa fare un tratto di strada insieme affiancando e facilitando il superamento dell'ostacolo nel pieno rispetto dei tempi e delle fragilità della persona”.

Un percorso possibile anche attraverso la cultura, parola chiave dell’azione di “Voci Erranti”, come dimostra l’esperienza di realizzare spettacoli teatrali nel carcere di Saluzzo che da anni la cooperativa porta avanti: “Senza conoscenza non può esserci consapevolezza, spirito critico e trasformazione. Attingere dalla cultura per poter offrire stimoli e occasioni di confronto, per far incontrare la comunità e le generazioni, per favorire nuove visioni inclusive, per fare cultura”.

Tra i progetti che la cooperativa sta portando avanti il  “Caffè Intervallo” a Savigliano, il “Biscottifici” e  ”Giust'Orto” all'interno del carcere di Saluzzo, il Progetto “Ri-Esco” per il reinserimento sociale e lavorativo di detenuti in misura detentiva alternativa ed è in fase di studio di fattibilità un Laboratorio di Essicazione per frutta e verdura sempre all'interno del carcere. Infine attività di Formazione Teatrale nelle Scuole e Centri Diurni.

 

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