Presentato presso la Camera di commercio di Torino il progetto CERTo, finalizzato a definire un modello sperimentale di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), con l’ambizione di attivare un processo di aggregazione a livello locale per favorire le imprese e i cittadini, creando valore attraverso l’innovazione nel modo di produrre, consumare e gestire l’energia.
“Questa è una prima concreta ricaduta dei tavoli di lavoro che abbiamo promosso in fase di emergenza energetica - spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. - Ora si tratta di passare da quella fase emergenziale a quella costruttiva, con una gestione condivisa delle necessità che coinvolga tutti i soggetti del territorio, a partire dalle imprese, che possono avere un ruolo non solo nell’acquisto aggregato di energia, ma anche nella sua produzione e offerta, nonché nella sfida della transizione”.
Il progetto CERTo ha preso avvio dall’azione promossa dalla Camera di commercio di Torino con il coinvolgimento delle associazioni di categoria locali, che ha visto nell’autunno 2022 la creazione di cinque gruppi di lavoro in materia emergenza energetica, fra i quali uno specificatamente dedicato al tema delle comunità energetiche. Ed è realizzato con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio UNIVER, nell’ambito del programma n.1 (“La sostenibilità ambientale: transizione energetica”) previsto nel Fondo di Perequazione 2021 - 2022.
Legacoop Piemonte ha preso parte a questo progetto, coordinando il gruppo delle associazioni datoriali del territorio. Mentre partecipano anche alcuni ordini professionali tra cui l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, e l’Ordine dei Periti Industriali delle province di Alessandria - Asti – Torino.
Per Sergio Olivero, dell’Energy Center del Politecnico di Torino, “Le Comunità di Energia Rinnovabile (CER) sono uno strumento capace di creare valore attraverso i processi di transizione energetica: fondamentale è pertanto definire modelli di governance innovativi, capaci di redistribuire tale valore sul territorio con logiche mutualistiche, inclusive e solidali”.