Si è svolto nella giornata di mercoledì 27 settembre, presso l’Assessorato alla Agricoltura della Regione Piemonte, il tavolo regionale sul settore ortofrutticolo e florovivaistico a cui hanno partecipato le organizzazioni di produttori e le organizzazioni di rappresentanza, per riflettere sulla situazione attuale del comparto.
Aumenti dei costi energetici e di produzione e scarsa remunerazione del prodotto stanno portando alla cosiddetta “tempesta perfetta” con rischio concreto (e in parte già in atto) della chiusura di molte imprese agricole.
Si comprende dunque come fosse un tavolo molto atteso dalle aziende e dalle associazioni dei produttori. Durante l’incontro, come ha spiegato l’Assessore Marco Protopapa “abbiamo accolto le criticità, dall’aumento dei costi di produzione ai danni alle colture causati dal cambiamento climatico, gelate e siccità, alla diffusione degli insetti nocivi. Guardando alla futura programmazione dello sviluppo rurale della regione la volontà è definire in comune le azioni strategiche di fronte all’attuale grave crisi economica, che ha investito in particolare il mercato della frutta in Piemonte e che ha determinato un aumento dei prezzi dovuto sia ai costi di produzione che ai costi di raccolta".
Al tavolo ha partecipato anche il responsabile del settore Agroalimentare di Legacoop Piemonte Simone Murru che commenta: “È necessario intervenire urgentemente per concordare e attuare tutte le misure necessarie per salvaguardare imprese e produzione. Ci troviamo di fronte ad aumenti su ogni fronte: dai costi energetici che nel comparto ortofrutticolo hanno un’incidenza notevole a quelli dei fitofarmaci che a causa delle situazioni geopolitiche mondiali hanno visto salire i costi alle stelle. Gli unici parametri in discesa sono prezzi e consumi”.
“Per superare questo stato di grave crisi è necessario chiedere una moratoria sui mutui, come già fatto durante la pandemia, sostenere le spese energetiche con adeguati crediti d’imposta anche per la prossima annata, agire sul mercato per garantire il giusto prezzo alle produzioni. È inoltre necessario dialogare con il mondo assicurativo diffidente con il settore ortofrutticolo a causa degli ormai costanti danni alle produzioni dovuti ai cambiamenti climatici” conclude Murru.