Legacoop Piemonte ha partecipato all’annuale indagine sullo stato di salute delle cooperative realizzata dalla Camera di Commercio di Cuneo. I dati relativi all’anno 2023 e con proiezioni al 2024/25 forniscono risultati nel complesso positivi.
L’analisi delle dinamiche all’interno del tessuto imprenditoriale cooperativo ha evidenziato una sostanziale tenuta sebbene una prudenza di fondo caratterizzi gli intervistati.
Il campione oggetto di analisi è rappresentato da 170 cooperative, con sede in provincia, che hanno risposto all’indagine, ovvero il 37,5% delle 453 società cooperative attive (erano 507 nel 2022) risultanti dal Registro Imprese rappresentate dal 40,2% di microimprese, dal 39,1% di piccole e dal 17,2% da medie e il restante 3,5% da grandi imprese.
Al campione è stata richiesta una valutazione dei risultati riferiti al 2023 e di quelli stimati per il biennio 2024/2025 in termini di fatturato, redditività e occupazione.
La stabilizzazione della crescita dell’economia nel 2023 per il settore cooperativo pare concreta tanto che, rispetto all’anno precedente, il 38,9% dichiara una stazionarietà del fatturato con una redditività immutata per il 42,4% e l’occupazione stazionaria per il 56,6% del campione.
Emergono dunque risultati confortanti nella valutazione complessiva a fine 2023 in cui il campione si dichiara soddisfatto per il 42,6%, con una percentuale alta di soddisfazione per il 7,1%, mentre il 34,3% considera i risultati ottenuti discreti.
Gli intervistati confermano prudenza per il futuro: la stazionarietà raggiunge il 42,2% per il fatturato, il 46,4% per la redditività e il 60,7% per le prospettive occupazionali.
Un’attenta valutazione delle risorse umane ha portato il campione a far emergere come il capitale umano sia elemento distintivo di ogni forma cooperativa che su di esso e sulla centralità dell’individuo definisce la propria ragione d’essere.
Come nella generalità del tessuto imprenditoriale, anche nel comparto cooperativo emerge la difficoltà nel reperire il personale. Le maggiori criticità, per il 23,4%, sono dovute alla mancanza di candidati e per il 18,6% per inadeguatezza nella formazione degli stessi. Le principali motivazioni per l’acquisizione di nuove risorse nei prossimi mesi riguardano la sostituzione del personale in uscita (40,0%) seguito dall’ampliamento dell’attività (27,1%).
Tra le imprese intervistate emerge che, a fine 2023, tra gli occupati, nelle varie fasce di età, le lavoratrici rappresentano il 55,5%. I numeri più significativi si raggiungono nelle fasce d’età 35/50 e 50/65 anni.
Se tra i lavoratori il genere femminile supera quello maschile, si assiste a un’inversione di tendenza per ciò che concerne il numero degli amministratori, dove il 66,2% è rappresentato da uomini mentre il restante 33,8% sono donne, a testimonianza di quanto sia necessario creare nuove opportunità di leadership al femminile. Il gap maggiore si registra, in particolare, nelle fasce intermedie (35/50 e 50/65 anni).
Dallo studio emerge come i giovani siano considerati una leva importante per la crescita e lo sviluppo del settore cooperativo che, nel suo operare, ha favorito il bilanciamento tra vita privata e lavoro anche attraverso orari di lavoro flessibili e una crescita professionale con formazione adeguata, quando invece il ruolo della donna in posizioni apicali fatica a meritare l’attenzione che dovrebbe e allo stesso modo la sensibilizzazione nei confronti di diversità, inclusione e parità di genere va coltivata e migliorata.
L’IA (intelligenza artificiale), e dunque l’innovazione digitale e tecnologica in senso lato è considerata un’opportunità per un numero ancora esiguo di cooperative, mentre gli investimenti in sostenibilità ambientale, riferiti a ESG (Environnement, Social e Governance), ricevono una buona attenzione da parte del campione; ambito, che unito al precedente, garantirebbe maggiori opportunità di crescita e di sviluppo e una migliore disposizione ad affrontare le sfide del mercato.
“La preziosa analisi che ci restituisce la Camera di Commercio di Cuneo evidenzia una Provincia in salute e con positive prospettive di crescita. In questo contesto la Cooperazione è in grado di svolgere il proprio importante ruolo in molti settori di attività, ed è chiamata ad affrontare con determinazione le diverse difficoltà che caratterizzano questa fase economica e sociale, a cominciare dall’invecchiamento anagrafico e dalla reperibilità delle competenze professionali necessarie. Legacoop Piemonte in questi anni ha rafforzato la propria presenza sul territorio, incrementando il numero delle Imprese Associate e favorendo i processi di rete e di filiera. Prosegue nel contempo il nostro impegno a difesa della buona Cooperazione e per la tutela del lavoro correttamente remunerato, contrastando gli Accordi peggiorativi ed ogni forma di Caporalato: temi su cui riscontriamo il crescente impegno delle Istituzioni locali e della Prefettura” ha dichiarato Renzo Brussolo, Responsabile della sede di Cuneo di Legacoop Piemonte.
In sintesi, dallo studio condotto per l’anno 2023 con indicazioni al 2024/2025, si registra un moderato ottimismo sull’operato e sulle prospettive delle imprese cooperative. A fronte di quasi la metà del campione che dichiara una posizione di stazionaria tenuta, vi è una parte degli intervistati che prevede una lieve crescita e una restante parte che afferma di avere difficoltà nel fronteggiare la crisi, risentendo in maniera significativa della situazione economica derivante anche dalle pesanti tensioni geopolitiche internazionali.
Risulta dunque fondamentale attivare progettualità anche attraverso alleanze strategiche e filiere di mercato che, nel percorso verso la transizione digitale e la sostenibilità ambientale, coinvolgano le imprese che non si sono ancora impegnate a investire in tali ambiti senza trascurare la formazione del personale, l’inclusione e la parità di genere.
RASSEGNA STAMPA:
ANSA
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TARGATO CN