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Le istanze della cooperazione piemontese al Congresso di Legacoopsociali Piemonte: identità e valorizzazione delle esperienze di inclusione lavorativa

Le istanze della cooperazione piemontese al Congresso di Legacoopsociali Piemonte: identità e valorizzazione delle esperienze di inclusione lavorativa

La cooperazione piemontese ha partecipato al Congresso nazionale di Legacoopsociali a Roma, offrendo l’esperienza del territorio su quelle istanze che sono emerse come centrali per il futuro della cooperazione sociale come individuato dal documento nazionale di mandato.

Come ha sottolineato la responsabile di Legacoopsociali Piemonte Barbara Daniele nel suo intervento: “Sono per noi centrali dei temi relativi all’identità cooperativa, alle azioni di advocacy dell’Associazione capaci di esercitare un’azione politica di peso nel settore di riferimento, alla valorizzazione economica, professionale e reputazionale del lavoro sociale, alla necessità di creare reti ed alleanze per un nuovo protagonismo, all’istituzione di tavoli sull'economia sociale che promuovano la cooperazione e in particolare la cooperazione sociale, quale modello imprenditoriale capace di coniugare valori mutualistici e sostenibilità di impresa”.

Barbara Daniele ha poi osservato come per il Piemonte nei prossimi anni ci sia l’esigenza di “valorizzazione delle esperienze di inclusione lavorativa come politica attiva del lavoro a forte impatto sociale, promuovendo un rilancio del progetto di inserimento che raccolga l’evoluzione dei bisogni e delle fragilità e ne attualizzi le dinamiche e i presupposti normativi. Si registra uno stallo rispetto alle iniziative della Committenza pubblica volte a promuovere l’affidamento di servizi alle Cooperative sociali di tipo b, nonostante la dichiarata sensibilità ed il rinnovo di una regolamentazione comunale che va nella direzione di riconoscere il valore sociale dell’inclusione lavorativa – è il caso del Regolamento 307 della Città di Torino – manca un indirizzo politico che orienti la Committenza Pubblica e le Public Utilities verso una programmazione economica che tenga conto dell’impatto sociale che i progetti di inserimento lavorativo producono rispetto all’individuo e rispetto alla collettività. Senza trascurare la valenza sociale che gli stessi possono avere nei confronti del mondo profit a partire dall’utilizzo delle convenzioni ex art. 14, L. 276/2003 in materia di collocamento mirato, sino alla valutazione dei criteri di sostenibilità ed etica sociale misurabili rispetto ai criteri ESG”.

Durante il Congresso è intervenuto anche il presidente della cooperativa Animazione Valdocco Paolo Petrucci che ha precisato come “al fine di riqualificare una proposta di credibilità del lavoro in cooperativa creando un forte commitment, è necessario superare il gap retributivo fra operatori del privato sociale ed operatori del pubblico. Le migliori condizioni di lavoro, presupposto dello scambio mutualistico, passano dall’equilibrio tra lavoro e vita privata, dalla visibilità del percorso di carriera, dal modello partecipativo, dal welfare aziendale, ma anche da una retribuzione adeguata dei lavoratori pari a quella che potrebbero trovare nel comparto pubblico”.

“L’ identità collettiva – ha proseguito Petrucci - della Cooperazione sociale, forte, incisiva e protagonista, libera da stigmi reputazionali, propositiva rispetto alla ricerca di soluzioni,  generativa  di sinergie deve trovare cittadinanza all’interno della “casa Legacoop” in un contesto di collaborazione e di sostegno reciproco”.

Nella nuova Direzione nazionale approvata durante il Congresso sono dodici i componenti piemontesi, la seconda regione più rappresentata.

 

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