“Siamo portatori dell’uguaglianza nell’era della complessità”. Il nuovo logo di Legacoop racchiude questo messaggio e intende “avere un migliore impatto” sul mondo che circonda l’Associazione “accendendo l’empatia e quindi la relazione” con le persone. Lo ha spiegato Antonio Romano, fondatore di Inarea, l’agenzia di design che ha assistito Legacoop nell’operazione di “rebranding”. Il simbolo ‘uguale’ (=), dunque il concetto di uguaglianza, è alla base del logo che a partire dai prossimi giorni rappresenterà Legacoop e i suoi valori in tutte le sedi e su tutti i canali di comunicazione.
Il nuovo brand associativo è stato lanciato oggi dal presidente Simone Gamberini – insieme ad Antonio Romano – durante l’evento Immagina, la conferenza programmatica e organizzativa di Legacoop in corso a Roma al Teatro Ambra Jovinelli e che terminerà domani. Oltre al nuovo logo, Gamberini ha annunciato il rinnovamento della “vision” associativa: “Per Legacoop la cooperativa è la forma d’impresa democratica, equa e competitiva, che tramite la democrazia economica garantisce uno sviluppo sostenibile e rende le persone protagoniste. Opera costantemente per il benessere economico e la coesione sociale, la qualità del lavoro, dell’ambiente e della vita, per la cura delle persone e dei territori, e per la legalità e il futuro delle nuove generazioni”.
Quanto alla “mission”, anche questa rinnovata, Gamberini ha spiegato che Legacoop è “presidio per il rispetto dei valori cooperativi e delle regole. Sviluppiamo progetti e servizi per far nascere e crescere le imprese cooperative in ogni settore e realtà del Paese. Tuteliamo e promuoviamo lo sviluppo cooperativo, sostenendo il ruolo economico, sociale, culturale e civico delle cooperative e dei soci, convinti della loro capacità di rispondere ai bisogni delle persone, delle comunità e dell’ambiente”. Legacoop ha rinnovato anche la sua Carta dei valori e il suo Codice etico.
“Oggi desidero celebrare l’orgoglio cooperativo, un forte sentimento che ho sentito negli oltre 300 interventi di cooperatrici e cooperatori durante il percorso di Immagina”, ha esordito Gamberini aprendo la giornata di lavori. Immagina è infatti stato un progetto di coinvolgimento della base associativa durato alcuni mesi. Legacoop si è attivata a ogni livello – settoriale, territoriale e nazionale – per raccogliere le idee dei cooperatori e delle cooperatrici ed elaborare risposte concrete a bisogni emergenti di grande rilevanza, quali la transizione digitale ed ecologica, l’energia pulita e a basso costo, un lavoro dignitoso e paritario tra uomini e donne, il coinvolgimento dei giovani nelle imprese cooperative.
“Immaginazione, concretezza, orgoglio, identità, uguaglianza, centralità del socio, parità di genere, sud, lavoro, giovani, innovazione digitale, welfare, Europa. Sono le vostre parole”, ha detto Gamberini, “e sono quelle che vogliamo mettere al centro della nostra nuova agenda per il Paese”.
“Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili, con gravi ripercussioni sull’economia. Il movimento cooperativo nella sua storia ha sempre attraversato periodi di grandi difficoltà: non dobbiamo dimenticarlo. Siamo stati tra quelli che hanno tenuto in piedi l’Italia: ne è stato un esempio il periodo del Covid”, ha proseguito il presidente. “Parlo di questo quando rivendico con orgoglio una storia e un’umanità che rispondono alle chiamate del Paese”. E ancora: “Ora è giunto il momento di dare nuove risposte, per rilanciare con forza l’identità e i valori della cooperazione”.
Secondo Gamberini “dobbiamo potenziare i servizi per la promozione d’impresa e focalizzarci su alcuni possibili assi: i workers buyout, le cooperative di comunità, le comunità energetiche, le cooperative in ambito sportivo, la promozione associativa di cooperazione tra lavoratori autonomi e professionisti (soprattutto in settori innovativi come quello creativo e digitale), il rilancio in settori strategici per il Paese e il made in Italy, quali: agricoltura e industria, le reti cooperative territoriali ‘aperte’, per l’integrazione delle risorse culturali, naturali, artigianali del territorio, delle filiere di economia circolare e sostenibile, o di produttori e consumatori”. Per il presidente “occorrono servizi per la nascita di start-up, e per intercettare nuove ibridazioni imprenditoriali, imprese sociali, reti o filiere con realtà giuridicamente diverse ma con obiettivi comuni”.
Oltre a Gamberini sono intervenuti i vicepresidenti di Legacoop Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali; Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia; Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna; Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana; Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna; Francesca Federzoni, presidente della cooperativa Politecnica. (Sulla pagina Twitter di Legacoop una sintesi dei loro interventi).
Tra gli ospiti l’assessora alle politiche agricole e ambientali di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. Hanno intrattenuto il pubblico lo scrittore Stefano Massini, con il suo intervento “Preparare il futuro, a cominciare da oggi, consapevoli di ieri” e l’attore comico Alessandro Bergonzoni, con l’ironico monologo “Quanto fa parola per parola? Pensiero!”.