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Il premio “Volto di Arcobaleno” a Don Luigi Ciotti

Il premio “Volto di Arcobaleno” a Don Luigi Ciotti

Nell’anno in cui la Cooperativa Arcobaleno compie 30 anni, che celebrerà con un grande evento in autunno, ha scelto Don Luigi Ciotti come “Volto di Arcobaleno”.

Dare valore alle nostre radici vuol dire restituire senso alla fatica di ognuno dei soci lavoratori della Cooperativa e anche a quella del nostro microsistema – ha detto Tito Ammirati, Presidente della Cooperativa Arcobaleno. Essere cooperativa sociale non significa solo essere impresa trasparente e virtuosa, ma anche consapevole e ben ancorata ai valori e ai principi che hanno sostenuto la sfida fin dagli inizi. Quest’anno abbiamo scelto di celebrare le nostre radici consegnando il “Volto” a Don Luigi Ciotti perché Arcobaleno è nata nelle stanze del Gruppo Abele ed è partita con la sua “benedizione”, un benevolo “andate e fate bene”. Sono passati trent’anni e ce l’abbiamo messa tutta. Dal primo furgone noleggiato per raccogliere carta a quelli che siamo oggi sentiamo di dovergli dire grazie e far sentire all’intero corpo sociale che Arcobaleno non è nata per essere un’impresa di successo ma un’esperienza capace di traghettare le persone da un prima senza speranza ad una terra dove ci si può sentire accolti e che si è lavorata insieme”.

In questo momento di grande sofferenza e fragilità dobbiamo metterci ancora più in gioco e prendere coscienza del fatto che questa non è solo un’epoca di cambiamento, ma il cambiamento di un’epoca – ha commentato Don Luigi Ciotti, fondatore e Presidente del Gruppo Abele. La guerra non scoppia all’improvviso, lievita e poi dilaga con forza distruttiva, travolgendo persone, ecosistemi, patrimoni storici e culturali. Negli ultimi due anni abbiamo assistito alla diminuzione degli investimenti per le politiche sociali e l’istruzione a discapito dell’aumento delle spese militari. Il conflitto che alberga nelle nostre coscienze inquiete chiede alle persone, ai gruppi, alle cooperative di diventare protagonisti del cambiamento che stiamo vivendo. Vi ringrazio per questo riconoscimento, consegnatomi da una realtà che da 30 anni si impegna a dare dignità e speranza alle persone che fanno più fatica, perché anche i lavori più umili danno forza, dignità e speranza”.

Negli anni scorsi il “Volto” è stato assegnato a Vera Vigevani Jarach, classe 1928, testimone della tragedia dei campi di concentramento nazista e della dittatura argentina, madre di Plaza de Mayo, a Vanda Briglieri, mamma di uno dei soci storici della cooperativa che si è realizzato nel lavoro dimenticandosi della sua disabilità e a Maurizio Gozzelino, inventore del famoso aperitivo analcolico Crodino e il più anziano socio fondatore di Arcobaleno.

Il “Volto” è il riconoscimento che ogni anno viene assegnato a persone che si sono distinte nei loro percorsi di vita per promuovere valori che appartengono al progetto e alla missione che Arcobaleno persegue. Il testimone di Arcobaleno è una bandiera di pergamena in tessuto realizzata dall’illustratore Andrea Bozzo.

Il premio è stato assegnato nell’ambito dell’evento “Confini” dedicato ad esperienze italiane e internazionali di inclusione, sostegno alla diversità, centralità della persona e organizzato all’interno della Fabbrica delle “E”, sede del Gruppo Abele dal 2002 e luogo di incontro, scambio, impegno, solidarietà e giustizia. All’evento hanno preso parte, insieme al Presidente di Arcobaleno Tito Ammirati e a Don Luigi Ciotti, anche alcune delle tantissime persone in tutto il mondo con cui Arcobaleno ha stretto legami in questi 30 lunghi anni di attività, alcune conosciute nell’ambito del progetto “Arcoturismo”, il programma che consente alle persone della cooperativa di vivere delle esperienze di viaggio, approfondimento e arricchimento. Ad intervenire in collegamento alla serata sono stati Carlos Leon di Sikanda, associazione che promuove lo sviluppo locale sostenibile di comunità povere nel sud del Messico, Marcelo Loto della Cooperativa Cartoneros, raccoglitori informali di carta in Argentina e Leone De Vita del Centre Abel, centro di accoglienza residenziale per ragazzi in Costa d’Avorio.

 

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