Organizzato dal vicepresidente Domenico Ravetti, si è svolto oggi un incontro tra l’ufficio di presidenza e i rappresentanti della cooperativa Idee in fuga di Alessandria, che ha realizzato un esemplare progetto di lavoro in carcere e il cui presidente Carmine Falanga è stato insignito dal Presidente Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
A ricevere i soci della cooperativa il presidente Davide Nicco, con i vicepresidenti Udp Franco Graglia e Ravetti, gli altri componenti Fabio Carosso, Mario Salvatore Castello e Valentina Cera.
In rappresentanza di Idee in fuga anche Andrea Ferrari e Salhi Yassin, oltre il presidente Falanga, che ha ricordato come la coop nel 2018 abbia creato un laboratorio di falegnameria nella casa circondariale di Alessandria e come l’attività sia evoluta, sino all’attuale specializzazione nel settore alimentare, con l’apertura recente di un bistrot nelle mura della casa circondariale, “ricavato da uno spazio riservato alla polizia penitenziaria inutilizzato e che quest’ultima ci ha ceduto”.
“Ringraziamo sempre la polizia penitenziaria – ha aggiunto Ferrari – per la continua collaborazione che ha posto in essere nell’evolversi del nostro progetto”. E Ravetti ha constatato come “la piazza di accesso al carcere, storicamente luogo poco frequentato e considerato un po’ sinistro dagli alessandrini, oggi con il bistrot ha assunto una diversa valenza nel sentire comune”. Nicco ha elogiato l’iniziativa, sottolineando “l’importanza della responsabilizzazione e del reintegro dei detenuti nella società civile”. Castello ha invitato la cooperativa alle prossime iniziative in collaborazione con il garante dei detenuti regionale.
Come detto l’attività, partita con la falegnameria, si è sviluppata nel settore food, grazie anche al laboratorio di pasticceria, di panificazione e infine quello destinato alla produzione di birra.
“Oggi la falegnameria non opera più, tanto che abbiamo deciso di donare le nostre attrezzature alla coop di Verona, che sta aprendo un simile laboratorio nel carcere locale. Anche da Catania sono venuti a studiare il nostro progetto e siamo disponibili con tutti gli interessati a condividere la nostra esperienza, perché la redenzione personale passa attraverso il lavoro: aiutiamo i nostri soci, una volta usciti dal carcere, anche a trovare una casa e li supportiamo con uno stipendio regolare, per consentire loro di riorganizzarsi, soprattutto coloro che non hanno legami ad Alessandria”, ha concluso Falanga.