Economia circolare e riconversione green alla luce del Pnrr è l’argomento al centro dell’incontro che il Cru di Unipol Piemonte ha organizzato in occasione del Festival Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
Nell’incontro online si sono confrontati rappresentanti delle associazioni datoriali, sindacati, mondo istituzionale e quello della ricerca per fare il punto sull’impegno per favorire forme di economia più sostenibili e limitare i consumi e gli sprechi come stabilito dal goal 12 dell’Agenda 2030. E che rappresenta anche uno degli asset centrali del Piano nazionale di ripresa e resilienza che mette a disposizione importanti stanziamenti per la transizione ecologica.
In rappresentazione delle associazioni datoriali è intervenuto il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio che ha sottolineato la necessità di includere nei processi di riconversione economica anche le imprese di medie e piccole e persino piccolissime dimensioni che sono il cuore dell’economia del nostro territorio e del nostro Paese.
“In particolare è importante costruire processi che vadano a incentivare lo sviluppo e la crescita delle imprese in un’ottica di qualificazione e sostenibilità. Serve aiutare anche i più piccoli nei processi di ammodernamento e sviluppo”.
Citando il Pnrr Buzio ha ricordato come sia per quei fondi che per i fondi strutturali del Pon, Fesr e Fse “il rischio è che le realtà più piccole vengano escluse, per questo bisogna costruire reti e filiere per permettere a tutti di beneficiarne”.
Tra gli esempi concreti di impegno per favorire l’economia circolare nelle imprese rappresentate si è citato il progetto elaborato con Cna di una App che unisca i vari imprenditori della zona per favorire percorsi di incontro tra domanda e offerta all'interno del ciclo produttivo.
Eancora il sostegno di Legacoop per “favorire le cooperative di comunità nelle nostre valli e i nostri territori perché rappresentano un modo per riportare le attività e far crescere l’economia in luoghi che stanno subendo lo spopolamento e la perdita di servizi e attrattività”.
L’incontro è stata anche l’occasione per sottolineare come il concetto di sostenibilità si debba intendere non solo in un’ottica economica e ambientale ma anche sociale: “la transizione ecologica e quella digitale non sono nè neutre nè neutrali. Possono essere pilastri di sviluppo solo a fianco di un principio di inclusione sociale. Il rischio di non tenerne conto è di escludere da questi processi la gran parte della popolazione” ha concluso Buzio citando l’esempio positivo delle Cooperative sociali di inserimento lavorativo, che dalla fine degli anni 90 si occupano della raccolta differenziata a Torino e in molte amministrazioni piemontesi impiegando persone fragili che attraverso il lavoro si sono emancipate dallo stato di svantaggio passando da soggetti a carico del welfare a cittadini attivi che contribuiscono alla crescita della città dove lavorano”.
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