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Erbaluce di Caluso, Merlo: “La popilia japonica mette a rischio la vendemmia. Serve intervenire anche per il futuro”

Erbaluce di Caluso, Merlo: “La popilia japonica mette a rischio la vendemmia. Serve intervenire anche per il futuro”

Il suo nome scientifico è Popilia japonica, ma è conosciuto come scarabeo giapponese. Un insetto d’origine asiatica, che probabilmente nascosto in carichi di prodotti provenienti dall’Oriente, è arrivato sul territorio piemontese ed è ormai diventato una minaccia per le colture locali.

Tra le zone più colpite in questi mesi l’area del Canavese e una delle sue produzioni vitivinicole più importanti, l’Erbaluce di Caluso, con un 30% di filari attaccati dall’insetto, che si nutre di fogliame.

Come spiega Bartolomeo Merlo, presidente della cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso: “Quest’anno la nostra zona è molto più colpita dallo scarabeo giapponese di quanto non fosse accaduto negli scorsi anni e abbiamo vigneti completamene defogliati”.

Un problema non da poco, mancando un mese e mezzo alla vendemmia e con la previsione di un agosto caldo e asciutto. “Le nostre piante sono in stress, per la popilia, ma anche per la siccità dell’ultimo periodo: l’insieme delle due cose rende difficile la produzione di nuove foglie e questo vuol dire che non sappiamo quanta uva arriverà a maturazione” spiega Merlo, che aggiunge: “E’ stato fatto più di un trattamento con l’insetticida, ma ad esempio certi prodotti non possono essere utilizzati sulle colture biologiche e quindi diventa più difficile debellarlo in modo duraturo”.

Non resta dunque che attendere fine settembre per verificare quanto l’insetto proveniente dal Giappone abbia influito sulla produzione di Erbaluce di Caluso 2025, sebbene la preoccupazione è anche, e soprattutto, per il futuro. “In questi mesi avranno deposto uova e la stagione prossima si schiuderanno, rischiando di mettere nuovamente in difficoltà il nostro settore. Per questo servirà entro la primavera riuscire a trovare delle soluzioni efficaci per combattere questa invasione” conclude Merlo.

Renzo Brussolo, responsabile del settore Agroalimentare di Legacoop Piemonte, precisa: “Stiamo monitorando la situazione nell’auspicio che il danno sia contenuto, e nel contempo ci muoveremo per richiamare la dovuta attenzione a un problema che rischia di compromettere negli anni futuri un’eccellenza del territorio. Come Legacoop Piemotne abbiamo avvertito l'assessore regionale Paolo Bongioanni, anche in considerazione del fatto che questo insetto dapprima diffuso nel novarese ora ha colpito altre zone della reigone e potrebbe espandersi ancora. Al prossimo Tavolo Verde ribadiremo la necessità di intervenire”.

 

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