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Cooperative torinesi: stato di salute e prospettive

Cooperative torinesi: stato di salute e prospettive

Presentati lo scorso 16 aprile da Camera di commercio di Torino, con Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte Nord, i dati 2017 sulla natimortalità delle imprese cooperative torinesi e i risultati di un’indagine sul clima di fiducia nel 2018.

L’universo delle cooperative torinesi, con quasi 1500 realtà attive e 46 mila addetti, conferma in questi ultimi tre anni una sostanziale tenuta, dopo i cali registrati tra il 2010 e il 2014: si tratta infatti di imprese solide, per la gran parte longeve, anche se più della metà non supera i 500mila euro in termini di valore di produzione – ha osservato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Nel panorama complessivo, spiccano le imprese di servizi alla persona, che occupano oltre il 40% degli addetti e registrano nell’ultimo anno un +4,8% di aumento di consistenza, grazie soprattutto alle attività di assistenza sociale non residenziale”.

Giancarlo Gonella, Presidente di Legacoop Piemonte ha così commentato i dati presentati: “Le imprese cooperative anche in Piemonte, e anche in questi anni di crisi, hanno saputo rispondere alle sfide imposte dal mercato con la difesa dell’occupazione e con la presenza in tutti i settori dell’economia piemontese sperimentandosi in nuovi mercati. Nonostante le continue difficoltà in alcuni comparti come in quello delle costruzioni, i dati dimostrano la fiducia nello strumento cooperativo come risposta ai bisogni di lavoro e salvaguardia delle competenze. Esempio concreto è il fenomeno dei workers buyout: imprese in crisi salvate dai lavoratori dando vita a cooperative”.

Come sottolineato da Gianni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord: “Il lavoro in cooperativa è a tutti gli effetti la proposta non assistenziale per porre un argine all'aumento della soglia di povertà. L'autoimprenditorialità associata dà una opportunità concreta a molte famiglie e anche a coloro che, in altro modo, non avrebbero accesso al mercato”.

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