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Cooperative sociali con il fiato corto tra mancati adeguamenti delle tariffe e rincari energetici

Cooperative sociali con il fiato corto tra mancati adeguamenti delle tariffe e rincari energetici

La fase di emergenza epidemiologica, le attuali tensioni geopolitiche, i rincari energetici e delle materie prime che ne stanno derivando unitamente agli aumenti contrattuali che si sono susseguiti nell’ultimo decennio, rappresentano una minaccia concreta alla sostenibilità delle nostre imprese rispetto alla qualità e alla continuità dei servizi socio-sanitari svolti in appalto e in accreditamento.

Questo il tema al centro della conferenza stampa convocata da Confcooperative Cuneo e Legacoop Piemonte, in attesa dell’incontro dei prossimi giorni con i vertici dell’AslCn1.

Come Associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione sociale abbiamo aperto una interlocuzione con l’Amministrazione Regionale al fine di lavorare sugli elementi cornice dei servizi socio-sanitari e sull’aggiornamento delle tariffe, altrettanto si sta facendo sui territori per i servizi in accreditamento.” – spiegano da Confcooperative Cuneo e Legacoop Piemonte – “Un primo lavoro di chiusura è avvenuto sui temi della psichiatria e, seppur in maniera diversa, segnali positivi sono arrivati sull’area anziani nell’ambito dei provvedimenti concordati nel protocollo sottoscritto lo scorso 10 maggio con la Regione Piemonte”.

È un cammino sicuramente graduale e sfidante, ma da cui non possono prescindere le modifiche delle tariffe e dell’impianto delle prestazioni.

La rimodulazione delle tariffe in funzione dell’indice FOI (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) elaborato dall’ISTAT per l’anno in corso è il presupposto fondamentale per salvaguardare l’interesse pubblico a che le prestazioni di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni non siano esposte col tempo al rischio di una diminuzione qualitativa, a causa dell’eccessiva onerosità sopravvenuta delle prestazioni stesse e della conseguente incapacità del fornitore di farvi compiutamente fronte.

IL RINNOVO DELL CCNL

Tre anni orsono abbiamo rinnovato il CCNL della Cooperazione Sociale, un momento importante per dare riconoscimento agli operatori che si sono adoperati senza sosta in questi anni drammatici della pandemia e non. In primis il Ministero del Lavoro che ha poi elaborato le nuove tabelle dei costi orari delle singole professioni.” – proseguono le associazioni – “Sulla base di queste abbiamo avviato un lavoro di adeguamento con tutti i Consorzi Socio Assistenziali e con le due ASL territoriali. Una richiesta oltre che legittima assolutamente doverosa per una realtà quella della cooperazione, quantitativamente e qualitativamente rilevante, con una storia alle spalle più che trentennale”.

L’IMPORTANZA DEL CONFRONTO

Le problematicità di questi ultimi anni – ha spiegato Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo - hanno evidenziato la centralità dei servizi di welfare quale risposta ai bisogni delle persone fragili che hanno dovuto affrontare sul piano personale, famigliare, economico e sociale questo difficile momento non ancora definitivamente superato, ma aggravato da nuove crisi, non ultima la guerra in Ucraina, dove decisivo è il rapporto pubblico privato sociale”.

“Questo stretto confronto è, pertanto, prezioso.” – conclude Durando – “Gli esiti sono evidenti. Si sono trovate risposte condivise rispetto alla continuità dei servizi nel periodo di punta del Covid; nel riavvio, i vari servizi residenziali e semi residenziali sono tornati rapidamente a pieno regime e anche i rincari energetici dell’ultimo periodo non hanno fermato i servizi stessi. Le soluzioni non sempre ci hanno visti pienamente soddisfatti, ma nella costruttiva contrattazione sono pervenute a convergenze positive a tutela dei beneficiari finali. Nel territorio dell’Asl Cn2 le tariffe sui servizi per la disabilità, dopo un blocco quasi decennale, sono state adeguate: un segnale importante da cui partire”.

“Una situazione che stiamo vivendo sulla provincia di Cuneo e non solo” – ha detto Barbara Daniele, responsabile Legacoopsociali Piemonte – “Guerra, inflazione alle stelle, rincari energetici: è un grido di allarme che chiaramente non riguarda solo le cooperative sociali. Queste ultime hanno sempre svolto un ruolo importante di welfare del territorio, uno strumento per erogare servizi e per dare risposte ai bisogni della comunità. In questo contesto, già segnato dalla pandemia, che aveva messo in ginocchio le RSA, gli aumenti energetici sono una difficoltà ulteriore. C’è interlocuzione con le istituzioni, ma dobbiamo avere soluzioni tangibili. Le coop sociali sono una parte di economia che non può essere sacrificata.”

Nel corso dell’incontro hanno portato la loro testimonianza Gian Piero Porcheddu, direttore del Consorzio Sinergie Sociali di Alba e Flavio Degioanni, presidente della Cooperativa Sociale “Proposta 80 Cuneo”.

IL TAVOLO DI LAVORO CON L’ASL CN1

In questa direzione si colloca anche il tavolo aperto con l’Asl Cn 1 nella primavera scorsa. La prossima settimana è stata indetta una nuova convocazione che riveste una importanza decisiva. Nel corso dell’ultimo incontro abbiamo avanzato richieste specifiche:

  • riconoscimento dell’avvenuto aumento contrattuale del CCNL delle cooperative sociale già scaduto, pari al 6%

  • adeguamento rette al tasso di inflazione reale e non programmato

  • rivisitazione schemi contrattuali che prevedano modalità di adeguamento periodico nel tempo per innovare i servizi;

  • individuazione di percorsi, strumenti, metodologie per sostenere processi di co-programmazione e co-progettazione dei servizi territoriali.

Se sugli ultimi due punti la strada ha dato segnali positivi, sul piano dei riconoscimenti economici il percorso appare più in salita. È indispensabile ottenere risultati concreti per evitare di mettere in crisi l’intero sistema di servizi alla persona e il bene primario della cura. La sostenibilità delle nostre cooperative è al limite e con essa i servizi erogati, moltissime le situazioni di sofferenza e difficoltà e, soprattutto, il rischio è che siano le persone più fragili del nostro territorio e i lavoratori a pagarne il prezzo. Una contingenza complessa e straordinaria che ha bisogno di trovare risposte immediate e adeguate.

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