Il Primo Maggio non è solo una data simbolica, ma un’occasione per riflettere su come il lavoro sia centrale per tutti noi, e in tutte le sue sfaccettature. Quelle positive perché può essere strumento di crescita economica e professionale, ma anche in quelle negative, perché il lavoro si può perdere, di lavoro ci si può ammalare o anche morire.
Aspetti che la pandemia da Covid che stiamo vivendo ha messo ancora più in evidenza. Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono tanti i lavoratori della cooperazione che si sono spesi con tutte le proprie forze. In settori come la grande distribuzione, i servizi socio-assistenziali, la logistica e le pulizie le nostre cooperative non si sono mai fermate, mettendosi a disposizione della comunità, e nel farlo hanno garantito ai soci lavoratori e dipendenti di poter svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni di sicurezza possibili.
Ma pensiamo anche a chi, invece, da oltre un anno non ha certezze per il futuro: dalla ristorazione, al mondo della cultura e dello spettacolo, realtà che hanno dovuto cambiare prospettive e reinventarsi per sopravvivere.
E’ questa, in fondo, la forza intrinseca dell’impresa cooperativa che sin dalle sue origini ha inteso il lavoro come uno strumento per favorire il benessere economico e la crescita sociale e culturale dei propri soci.
Ricordare la valenza di inclusione sociale delle cooperative, la loro capacità di dare continuità occupazionale anche nei periodi di crisi come l’attuale è il miglior augurio che si possa fare per questo Primo Maggio.
Dunque, buon Primo Maggio a tutte le cooperatrici e a tutti i cooperatori.
Il Presidente
Dimitri Buzio