È stata inaugurata oggi la tappa astigiana della mostra “30 e oltre di cooperazione sociale” visitabile a Palazzo Ottolenghi fino all’6 maggio. Un’iniziativa di Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte per il trentennale della Legge 381/1991.
“È un’iniziativa fortemente voluta a livello regionale, ma che abbiamo scelto di far partire dai territori perché sono i luoghi in cui le maglie del tessuto sociale sono più salde, come dimostrato nel corso della pandemia. E sono anche i luoghi in cui sperimentare ed essere più innovativi per offrire servizi sempre più commisurati con i bisogni” ha spiegato il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio.
Mario Sacco, presidente di Confcooperative Asti-Alessandria, ha commentato: “Siamo orgogliosi di aprire al pubblico astigiano una mostra fotografica dedicata ai primi decenni di vita della cooperazione sociale in Piemonte. E quale cornice migliore del meraviglioso Palazzo Ottolenghi? Con una rassegna di 40 fotografie, che catturano momenti di lavoro e di vita quotidiana, speriamo arrivi forte e chiaro il messaggio della cooperazione piemontese. Ci sono uomini e donne che dedicano il proprio impegno quotidiano alla crescita del territorio e al benessere della comunità: vogliamo che questa diventi un’occasione per celebrarli".
All'inaugurazione è intervenuto anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero: “Grazie per aver scelto di portare questa mostra anche ad Asti, per celebrare un trentennale così importante che è una tappa in un percorso che non finisce qui. I piccoli Comuni sono un luogo privilegiato per la cooperazione, perchè è dove si crea maggiormente il rapporto diretto tra chi offre il servizio e gli utenti, sono luoghi che possono vare la differenza”.
Barbara Daniele, responsabile di LegacoopSociali Piemonte, ha osservato come “questi 30 anni vogliono essere celebrati come un punto di partenza e non di arrivo. Un'occasione per pensare al futuro della cooperazione sociale. Una raccolta di foto che sono testimonianze per dare visibilità a un settore che fa tanto per il welfare territoriale”.