In occasione del centenario dei fatti del 18 dicembre 1922 a Torino Legacoop Piemonte ha presentato la ristampa del libro del giornalista Giancarlo Carcano "Strage a Torino", promossa dalla Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci, e a cui anche la nostra Associazione ha partecipato.
Come ha ricordato il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio ad apertura dell’incontro “La violenza fascista toccò da vicino il mondo della cooperazione. Il palazzo di corso Siccardi dato alle fiamme in quei tragici giorni ancor prima di ospitare la Camera del Lavoro era sede dell’Alleanza Cooperativa Torinese. E più in generale ci furono numerosi episodi di brutalità ed aggressioni nei confronti del mondo cooperativo allo scopo di togliere libertà e autonomia ai corpi intermedi. Quegli stessi corpi intermedi di cui si sta riscoprendo proprio negli ultimi anni il ruolo quali strumenti che contribuiscono alla vita democratica del Paese”.
Hanno portato i loro saluti nel corso della presentazione il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che ha sottolineato “l’importanza di tenere viva la memoria di simili episodi perché non accadano più”. Il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti ha ribadito come la cooperazione “oggi come cento anni fa si fonda su valori come la solidarietà, l’uguaglianza e l’inclusione sociale che sono pilastri della democrazia”.
Ha offerto il suo contributo al dibattito la segretaria generare di Cgil Torino Enrica Valfrè che ha individuato un filo conduttore tra passato e presente: “Celebrare questo centenario è anche un modo per tradurre nel mondo attuale quello che è accaduto allora. Il fascismo è stata violenza, sopraffazione e odio. Ma anche nel mondo di oggi c’è violenza che si manifesta in tante forme, dall’assalto alle sedi dei sindacati, fino a quella contro le donne, in famiglia, contro le persone più povere. Bisogna riflettere su queste forme di violenza”.
Infine, il professor Aldo Agosti ha svolto una panoramica sul lavoro di Carcano, una delle prime opere che provano a ricostruire quanto accaduto il 18 dicembre 1922 attraverso “un ampio lavoro di documentazione fondato sulla stampa torinese e sulla raccolta di testimonianze dei protagonisti e seguendo anche le vicende giudiziarie che si conclusero sempre senza gravi conseguenze per i fascisti. Un’inchiesta che a cento anni da quei giorni riesce ancora a trasmettere un senso di indignazione per quanto accaduto”